Nel 1998 il congresso degli Stati Uniti ha disposto che il "Rehabilitation Act" prevedesse l'obbligo da parte delle agenzie Federali di rendere le loro tecnologie elettroniche e di informazione accessibili a persone con disabilità.
La Sezione 508 in particolare venne studiata per eliminare le barriere delle tecnologie informatiche in modo da rendere disponibili nuove opportunità alle persone disabili ed incoraggiare lo sviluppo di tecnologie che possano aiutare a raggiungere tali obbiettivi.
Questa legge si applica a tutte le agenzie federali nel momento in cui queste sviluppano, si procurano, mantengono o usano tecnologie elettroniche e informatiche. All'interno della sezione 508 è previsto pure che le agenzie forniscano a impiegati disabili e membri, un pubblico accesso alle informazioni che sono comparabili a quelle disponibili per chiunque altro.
Uno dei requisiti per il web è quello di rendere accessibile la grafica delle pagine web attraverso etichette di testo e descrittori che potessano essere interpretati da tecnologie di supporto come lettori di schermo e display Braille dinamici.
I sedici requisiti presenti nella Sezione 508 riguardanti il web sono accompagnati da delle raccomandazioni su come realizzare tali requisiti, ma tali standard non sono stati aggiornati dal Dicembre del 2000.
giovedì 26 giugno 2008
WAI-ARIA
WAI-ARIA, il pacchetto per applicazioni internet complesse accessibili, definisce una metodologia per rendere i contenuti del Web e le sue applicazioni più accessibili agli individui con disabilità. Di particolare aiuto nel caso di contenuti dinamici e interfacce di controllo sviluppate in Ajax, HTML, JavaScript, e tecnologie simili.
Al momento alcune funzionalità usate nei siti internet non sono disponibili per tutti gli utenti con disabilità, soprattutto per coloro che dipendono da lettori di schermo e persone che non possono usare il mouse. WAI-ARIA affronta questi problemi di accessibilità, per esempio, definendo nuove modalità per proporre tali funzionalità a delle tecnologie di supporto.
I siti internet usano interfacce utente sempre di più avanzate e complesse. Per rendere accessibili tali funzionalità le tecnologie di supporto devono essere capaci di interagire con queste funzioni. Nonostante tutto, ad oggi, la maggior parte dei siti internet che sfruttano funzionalità avanzate non rende disponibili le informazioni necessarie alle tecnologie di supporto per poter interpretare tali strutture.
Un esempio di barriera di accessibilità è quella della funzione "drag-and-drop" che non è disponibile per utenti che non possono usare un mouse. Anche siti relativamente semplici possono essere difficoltosi se richiedono una sequenza elevata di battiture di tasti per poter navigare usando solamente la tastiera.
Se il contenuto di una pagina Web cambia in risposta ad un'azione dell'utente o in base ad un evento temporale, tale contenuto potrebbe non essere disponibile per alcune persone che dipendono dai lettori di schermo (come ciechi o disabili cognitivi).
WAI-ARIA definisce come le informazioni riguardanti queste funzionalità possano essere fornite alle tecnologie di supporto in modo da essere accessibili da parte dei disabili.
Più nello specifico, WAI-ARIA fornisce un framework per aggiungere attributi per identificare le caratteristiche per l'interazione dell'utente, come sono relazionate tra di loro, ed il loro stato attuale. WAI-ARIA descrive nuove tecniche di navigazione per identificare zone e strutture comuni come menu, contenuto primario, secondario, banner, ecc.
In tal modo gli utenti avranno la possibilità di muoversi facilmente tra le zone della pagina, piuttosto che dover premere il tasto Tab molte volte.
WAI-ARIA include tecnologie per mappare i controlli, widget, le regioni sensibili ed eventi di Ajax per rendere accessibili tali interfacce. Tra gli elementi inclusi ritroviamo:
Al momento alcune funzionalità usate nei siti internet non sono disponibili per tutti gli utenti con disabilità, soprattutto per coloro che dipendono da lettori di schermo e persone che non possono usare il mouse. WAI-ARIA affronta questi problemi di accessibilità, per esempio, definendo nuove modalità per proporre tali funzionalità a delle tecnologie di supporto.
I siti internet usano interfacce utente sempre di più avanzate e complesse. Per rendere accessibili tali funzionalità le tecnologie di supporto devono essere capaci di interagire con queste funzioni. Nonostante tutto, ad oggi, la maggior parte dei siti internet che sfruttano funzionalità avanzate non rende disponibili le informazioni necessarie alle tecnologie di supporto per poter interpretare tali strutture.
Un esempio di barriera di accessibilità è quella della funzione "drag-and-drop" che non è disponibile per utenti che non possono usare un mouse. Anche siti relativamente semplici possono essere difficoltosi se richiedono una sequenza elevata di battiture di tasti per poter navigare usando solamente la tastiera.
Se il contenuto di una pagina Web cambia in risposta ad un'azione dell'utente o in base ad un evento temporale, tale contenuto potrebbe non essere disponibile per alcune persone che dipendono dai lettori di schermo (come ciechi o disabili cognitivi).
WAI-ARIA definisce come le informazioni riguardanti queste funzionalità possano essere fornite alle tecnologie di supporto in modo da essere accessibili da parte dei disabili.
Più nello specifico, WAI-ARIA fornisce un framework per aggiungere attributi per identificare le caratteristiche per l'interazione dell'utente, come sono relazionate tra di loro, ed il loro stato attuale. WAI-ARIA descrive nuove tecniche di navigazione per identificare zone e strutture comuni come menu, contenuto primario, secondario, banner, ecc.
In tal modo gli utenti avranno la possibilità di muoversi facilmente tra le zone della pagina, piuttosto che dover premere il tasto Tab molte volte.
WAI-ARIA include tecnologie per mappare i controlli, widget, le regioni sensibili ed eventi di Ajax per rendere accessibili tali interfacce. Tra gli elementi inclusi ritroviamo:
- Identificatori per descrivere il tipo di widget usato, come ad esempio un menu, una lista ad albero, uno slider e un indicatore di progresso;
- Ruoli che descrivono la struttura della pagina, come intestazioni, regioni e tabelle;
- Proprietà per descrivere lo stato in cui si trova il widget, come potrebbe essere "spuntato" per una casella di spunta, oppure "contienepopup" per un menu.
- Proprietà per definire regioni sensibili di una pagina che vengono spesso aggiornate (come le quotazioni in borsa), ed anche delle regole di interruzzione di tali aggiornamenti;
- Proprietà per il drag-and-drop che descrivano le sorgenti e le destinazioni;
- Un modo per fornire la possibilità di navigare tra gli oggetti ed eventi tramite tastiera.
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Non solo disabili
Informazioni che siano accessibili per utenti disabili sono normalmente di facile accesso anche da parte di dispositivi limitati come cellulari, smartphone e altri dispositivi collegabili alla rete, che normalmente hanno limitazioni in quanto a dimenzioni del display, dispositivi di input non standard e limitati nella capacità di riprodurre contenuti multimediali. Una ragione in più a favore dell'accessibilità dei siti internet.
martedì 24 giugno 2008
Indice
Sommario
Introduzione
Standard internazionali
Situazione italiana
Esempi
Conclusioni
Appendici
Introduzione
Standard internazionali
Situazione italiana
- Legge Stanca
- Commissione interministeriale
- CNIPA
- Pubbliaccesso
Esempi
- Casi di successo
- AMIAT Torino
- Politecnico di Torino
- Città di Torino
- Da migliorare
- Intrage
Conclusioni
- Proposte
Appendici
- WCAG 1.0
- WCAG 2.0
- WCAG Samurai
- Legge Stanca
- Circolare PA
- Libro bianco
Definizioni
Prima di addentrarsi nel tema dell'accessibilità è opportuno chiarirne il significato per il quale viene utilizzato tale termine nel campo dell'informatica e distinguerlo dal termine usabilità.
Per accessibilità si intende "la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili anche a coloro che necessitano di tecnologie assistive o di configurazioni particolari".
L'usabilità è definita come "l'efficacia, l'efficienza e la soddisfazione con le quali determinati utenti raggiungono determinati obiettivi in determinati contesti". In pratica definisce il grado di facilità e soddisfazione con cui l'interazione uomo-strumento si compie.
Per accessibilità si intende "la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili anche a coloro che necessitano di tecnologie assistive o di configurazioni particolari".
L'usabilità è definita come "l'efficacia, l'efficienza e la soddisfazione con le quali determinati utenti raggiungono determinati obiettivi in determinati contesti". In pratica definisce il grado di facilità e soddisfazione con cui l'interazione uomo-strumento si compie.
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domenica 22 giugno 2008
in Italia
L’Italia è stata tra i Paesi più pronti e sensibili nell’affrontare per tempo questo argomento.
Già alla fine degli anni novanta l’AIPA (oggi CNIPA) aveva cominciato a interessarsi al tema dell’accessibilità alle tecnologie informatiche da parte delle categorie più svantaggiate; in particolare aveva avviato apposite ricerche lungo due direttrici.
La prima era finalizzata a definire regole idonee ad assicurare l’interoperabilità dei sistemi
informativi delle pubbliche amministrazioni e soluzioni aperte alle proposte di tecnologie innovative formulate dal mercato.
La seconda mirava a individuare gli interventi normativi e tecnologici necessari a evitare discriminazioni nella prestazione di servizi della Pubblica Amministrazione, soprattutto quando forniti attraverso la rete.
Il primo intervento ufficiale verso l’esterno fu costituito da una circolare diretta alla Pubblica Amministrazione, nella quale venivano precisati alcuni principi basilari sull’argomento.
In particolare si focalizzavano i seguenti aspetti:
Il risultato più immediato dell’attività di questa Commissione è stato rappresentato dal Libro Bianco sulle “Tecnologie per la disabilità: una società senza esclusi”, che ha avuto il merito non solo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento, ma anche di individuare i successivi possibili obiettivi da proporre all’attenzione delle responsabilità politiche.
Già alla fine degli anni novanta l’AIPA (oggi CNIPA) aveva cominciato a interessarsi al tema dell’accessibilità alle tecnologie informatiche da parte delle categorie più svantaggiate; in particolare aveva avviato apposite ricerche lungo due direttrici.
La prima era finalizzata a definire regole idonee ad assicurare l’interoperabilità dei sistemi
informativi delle pubbliche amministrazioni e soluzioni aperte alle proposte di tecnologie innovative formulate dal mercato.
La seconda mirava a individuare gli interventi normativi e tecnologici necessari a evitare discriminazioni nella prestazione di servizi della Pubblica Amministrazione, soprattutto quando forniti attraverso la rete.
Il primo intervento ufficiale verso l’esterno fu costituito da una circolare diretta alla Pubblica Amministrazione, nella quale venivano precisati alcuni principi basilari sull’argomento.
In particolare si focalizzavano i seguenti aspetti:
- l’attenzione, in termini di accessibilità ai siti della P.A., nei riguardi di tutte le tipologie di disabilità, sia fisiche sia cognitive;
- l’importanza dell’intera architettura del sito e non della sola interfaccia web;
- l’accessibilità come indice di qualità sin dalla progettazione complessiva del sito;
- l’opportunità di osservare, nella realizzazione di un sito, gli orientamenti espressi dal WAI attraverso le WCAG 1.0 (Web Content Accessibility Guidelines) del consorzio W3C.
Il risultato più immediato dell’attività di questa Commissione è stato rappresentato dal Libro Bianco sulle “Tecnologie per la disabilità: una società senza esclusi”, che ha avuto il merito non solo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento, ma anche di individuare i successivi possibili obiettivi da proporre all’attenzione delle responsabilità politiche.
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eAccessibility
Sin dall’avvio del piano di e-government per l’Europa, l’Unione Europea aveva
chiaramente affermato il principio secondo cui il processo di sviluppo delle tecnologie informatiche
e della comunicazione non deve generare esclusioni a carico delle categorie svantaggiate.
chiaramente affermato il principio secondo cui il processo di sviluppo delle tecnologie informatiche
e della comunicazione non deve generare esclusioni a carico delle categorie svantaggiate.
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